Tra sette giorni torneremo tutti in classe ed è quindi logico chiedersi se le misure che abbiamo cercato di implementare a scuola saranno sufficienti a permettere la ripartenza in sicurezza.
La risposta è che vi è una precondizione che deve essere soddisfatta affinché tutto questo sia possibile e cioè un rinnovato patto di collaborazione tra scuola e famiglia, che assicuri il rispetto delle norme di igiene e di distanziamento prescritte.
Non c’è niente da fare. Possiamo riconfigurare gli spazi nelle aule per permettere il distanziamento di un metro, aprire le finestre per consentire il ricambio periodico dell’aria, assicurare la sanificazione periodica dei locali e mettere in campo tutte le misure che i protocolli ci richiedono, ma se tutto questo non sarà accompagnato da un rigoroso rispetto delle regole dentro e fuori da scuola, sarà del tutto inutile.
Non si entra in un mondo parallelo varcando i cancelli della scuola. Il rischio di contagio è presente tanto in aula quanto nelle nostre case, sugli autobus e anche negli spazi esterni. Noi stiamo cercando di fare al meglio la nostra parte ma è necessaria la collaborazione di tutti.
Vi invitiamo a leggere l’appendice al Regolamento di Istituto, con tutte le norme da rispettare per iniziare al meglio quest’anno scolastico, e il piccolo vademecum che le riassume.
Inoltre, vi sarà presto inviata una circolare con la versione definitiva dell’integrazione del Patto Scuola – Famiglia, da portare a scuola firmato il 14 settembre e consegnare al docente della prima ora, perché sia chiaro che cosa si impegna a fare la Scuola e che cosa è richiesto alle famiglie e agli studenti.
Sappiamo che vi si chiedono dei sacrifici, ma vi assicuriamo che ogni singola norma e ogni singolo provvedimento sono stati pensati con l’intenzione di offrire il miglior servizio possibile.
Sarà un anno in cui tutti dovremo fare un salto di qualità in termini di responsabilità.
Penso soprattutto alle ragazze e ai ragazzi, a cui sarà chiesto di comportarsi da adulti, di riflettere bene sulle conseguenze delle proprie azioni, di rispettare regole, anche particolarmente rigide, non per un principio di autorità ma perché elementi necessari per garantire la sicurezza a tutti.